ITINERARIO UNESCO


– San Giovanni degli Eremiti –
Cappella Palatina | Cattedrale di Palermo | Cattedrale di Cefalù | Castello della Cuba
San Giovanni degli Eremiti | San Giovanni dei Lebbrosi | Santa Maria dell’Ammiraglio | Cattedrale di Monreale
Palazzo dei Normanni | Ponte dell’Ammiraglio | Chiesa di San Cataldo | Castello della Zisa
Palermo: 51° sito

PALERMO: 51° SITO UNESCO

Ad oggi, Luglio 2024, l’Unesco ha riconosciuto 1223 siti in tutto il mondo, di cui 897 culturali, 218 naturali e 39 misti, presenti in 167 Paesi. Il numero maggiore di siti UNESCO e in Italia (60), seconda la Cina (59), terza la Francia (53), e via via gli altri. Germania (54), Spagna (50), India (43), Messico (35) e Regno Unito (35) e Russia (32). Lo scopo di tale convenzione è di identificare, secondo precisi criteri, aree, siti e luoghi di particolare importanza sotto l’aspetto culturale, artistico e archeologico. Palermo è il 51° sito Patrimonio dell’Umanità col suo l’itinerario Arabo Normanno. Questo stile originale rappresenta in maniera esclusiva Palermo, Cefalù e Monreale e si caratterizza per l’unione di due mondi opposti: quello arabo – musulmano e quello normanno – cattolico. La collaborazione di pregiati artisti in oltre 2 secoli di dominazione araba, dall’827 alla fine del XI secolo, rese la città una tra le più ricche ed importanti dell’epoca con la costruzione di splendidi palazzi, moschee, minareti, e giardini riccamente fioriti. I Normanni decidevano di emulare il grande sfarzo degli arabi e riconoscere alle maestranze musulmane una notevole bravura. Questo particolare mix da luogo ad uno stile presente e ben conservato dopo circa 1000 anni.

PALERMO: PERCORSO ARABO – NORMANNO

Ogni dominazione ha sempre lasciato concrete tracce valutabili in relazione al potere politico imposto e alla qualità dei servizi culturali concessi. Naturalmente ci riferiamo ad impronte positive e in questa breve trattazione parleremo della dominazione araba normanna in terra di Sicilia e in particolare sul territorio palermitano, dove elementi architettonici sono ancora oggi parte integrante del patrimonio cittadino, senza trascurare I tesori incastonati nel duomo di Monreale, cittadina ad un passo del capoluogo siciliano. E’ un itinerario tracciato e percorribile seguendo i relativi link con le sue informazioni estese. Un percorso interessante con le sue meraviglie architettoniche di rara bellezza consegnate ad una Palermo attenta alla conservazione di un immenso patrimonio da tramandare alle future generazioni. Gli antichi viaggiatori trovavano una città   popolata da innumerevoli moschee, splendidi palazzi, mercati multicolori e giardini profumati di limoni, aranci e gelsomini. L’avvento dei Normanni fece declinare la cultura architettonica araba ma parte notevole di quest’ultima è ancora oggi presente in larghi agglomerati del centro storico cittadino. Un itinerario alla scoperta dei principali monumenti della Palermo arabo-normanna permette di cogliere gli intrecci che attraversano le diverse epoche in una perfetta fusione storica e artistica. Esempi ricorrenti vedono edifici religiosi edificati tra il V e il VI secolo e destinati al culto cattolico, convertiti in moschee durante la dominazione araba e riportati con la dominazione normanna allo spirito cattolico. Le tappe interessano la Cattedrale con le sue torri gugliate che conserva la sua struttura originaria nonostante le numerose trasformazioni avvenute nei secoli. Occorre dedicare del tempo per un’attenta ricognizione al Palazzo dei Normanni (palazzo reale) costruito su resti punici e romani, da sempre la sede del potere palermitano e siciliano, dagli Emiri all’odierna Assemblea Regionale Siciliana.Al suo interno la meravigliosa Cappella Palatina e le sale di Ruggero, sala Gialla, Rossa, del Duca Montalto. Altra tappa è San Giovanni degli Eremiti  costruita dal re normanno Ruggero II e  famosa per le sue cupole rosse tipiche dell’arte araba-fatimita. Le cupole rotonde (il cielo) su torri quadrate (la terra), rappresentano probabilmente il luogo simbolo di Palermo. Un altro percorso ci porta alla Zisa, nome che deriva probabilmente da al-Aziz (che in lingua araba significa nobile, glorioso, magnifico) nelle cui sale sono esposti alcuni significativi manufatti di matrice artistica islamica provenienti da paesi del bacino del Mediterraneo. Altro edificio da visitare in questo percorso tematico è la Basilica della Magione fondata nel 1191 dal cancelliere del regno Normanno ed annessa alla contigua abbazia cistercense; fu l’ultima delle chiese edificate durante la dinastia normanna degli Altavilla: Tancredi vi seppellଠil figlio Ruggero e lui stesso volle essere sepolto nella Basilica. Il nostro viaggio continua con l’accesso alla Chiesa della Martorana, S.Maria dell’Ammiraglio, definita dal viaggiatore arabo Ibn Giubair Il monumento più bello del mondo . Fondata nel 1143 da Giorgio d’Antiochia, ammiraglio di Ruggero II, deve il suo sopranome per essere stata ceduta, in età   aragonese, al monastero fondato da Eloisa Martorana. Altra sosta in questo percorso cittadino è obbligata dalla visita alla Cuba, un padiglione di delizie, in origine all’interno di uno dei Sollazzi Regi dei re normanni di Sicilia. Fuori città  , il duomo di Monreale Monreale, fondato da Guglielmo II nel 1174, capolavoro architettonico dell’età   normanna, nel quale espressioni della cultura islamica, bizantina e romanica concorrono a realizzare una delle più alte creazioni del Medioevo italiano

  SAN GIOVANNI DEGLI EREMITI 

Attorno ad un giardino, ricco di una grande varietà di essenze arboree, si sviluppa il complesso monumentale di San Giovanni degli Eremiti, che comprende la “sala Araba” a pianta rettangolare, un brano di moschea araba del X secolo, e la chiesa con il chiostro facenti parte del monastero. La chiesa, le cui origini risalgono al VI secolo, subì la trasformazione in moschea prima di essere ricondotta all’ antico culto da Ruggero II che, intorno al 1136, affidò la costruzione ai discepoli di San Guglielmo da Vercelli.  Pesantemente manomessa nel corso dei secoli è stata ripristinata intorno al 1880, dall’ architetto Giuseppe Patricolo. Parliamo di uno dei più famosi monumenti realizzati a Palermo in epoca normanna, la cui costruzione fu voluta da Ruggero II nel 1136. Realizzata sulla base dell’influenza musulmana (struttura “a qubba” tipicamente araba) la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti fu restaurata nel XIX secolo dall’architetto Patricolo. L’edificio, costituito da una sola navata, è adiacente ad un’altra struttura pre-esistente del X secolo e si accompagna ad uno splendido chiostro normanno. Certamente più che a quella di una chiesa cristiana questa chiesa rimanda alla concezione spaziale delle moschee islamiche e tale richiamo all’Oriente viene ancor più enfatizzato dalle cupole di colore rosso acceso.  Annesso vi è il monastero, uno dei piu’ privilegiati dell’epoca Normanna anche perchè è qui che risiedeva l’abate confessore del re ed è nel cimitero dell’abbazia che per decreto mai applicato dovevano essere sepolti i membri reali.  Oggi è una chiesa sconsacrata ma rappresenta uno dei monumenti più caratteristici della Palermo Normanna”La Gubba” (le gobbe)  tipica dell’ arte musulmana,  è presente anche in altre chiese come San Cataldo e San Giovanni dei Lebbrosi più o meno dello stesso periodo.  Non è possibile descrivere l’atmosfera che si respira all’interno dell’edificio ove è presente anche un piccolo chiostro, si può solo immaginare cosa potesse essere tale bellezza di arte musulmana annegata tra piante esotiche, ancora parzialmente presenti, e polle d’acqua che ornavano tali giardini. Il chiostro è di età  normanna e risente molto della vicinanza del Palazzo Reale a pochi metri di distanza. In un’area del complesso architettonico infatti venivano sepolti i corpi di nobili di corte ma non dei re e principi.  La chiesa, con impianto planimetrico a T, a navata unica orientata ad est, sviluppa il tema del quadrato elemento generatore che insieme al cerchio da origine alla “qubba”, di origine fatimita: è costituita da blocchi compatti parallelepipedi in conci di tufo squadrati, dai quali emergono i volumi rossi delle cinque cupolette poste in corrispondenza delle cinque campate interne. La cupola ubicata nella campata sinistra del transetto piu’ alta rispetto alle altre, assolve la funzione di campanile. Il chiostro a pianta rettangolare è connotato dalla successione di colonnine binate con capitelli a foglie d’acanto sormontati da archi a sesto acuto marcati da ghiere piatte.   Giulio Carlo Argan scrive: “I Normanni che instaurarono la loro dinastia in Sicilia nel 1072, distruggono i monumenti, non la tradizione dell’architettura bizantina e araba. San Giovanni degli Eremiti a Palermo (1132) è araba nel nitido rapporto tra i corpi cubici e le cupole emisferiche”.  La chiesa, a tutti nota per le sue caratteristiche cupole di colore rosso, appoggiata con un fianco ad un corpo quadrato anteriore (forse una moschea) e realizzata a croce divisa in campate quadrate su ciascuna delle quali poggia una semisfera. Il presbiterio, terminante in nicchia, è sormontato da una cupola, come quella dei due corpi quadrangolari che la fiancheggiano e di cui quello di sinistra si eleva a campanile. Il chiostro, abbellito da un lussureggiante giardino, è la parte meglio conservata del convento antico; spiccano per bellezza e leggerezza le colonnine binate con capitelli a figlie d’acanto che reggono archi ogivali a doppia ghiera.Vi si trova inoltre una cisterna araba. F. Elliot” in Diary of an Idle Woman in Sicily (1881) si descrive San Giovanni degli Eremiti come “una chiesa normanna vicino al palazzo reale e alla Porta di Castro riparata in un incavo, è del tutto orientale, e con le sue cinque cupole starebbe benissimo a Bagdad o a Damasco. Accanto, il campanile gotico a quattro ordini di logge è sormontato da un’altra cupola, singolare adattamento di costruzione araba ad un costume cristiano. La pianta della chiesa è a croce latina con tre absidi, la navata è divisa in tre campate ognuna delle quali è sormontata da una cupola con pennacchi, necessari perchè la torre su cui poggiano è quadrata, le pareti sono in pietra intagliata come spesso se ne vedono nei monumenti arabi senza decorazione alcuna e l’insieme è illuminato da finestre ad arco acuto”.

 INFO 
Ingresso via dei Benedettini, 16 – Tel. 091 6515019
Ingresso gratuito per i minorenni e over 65
Orari ingresso:
Dal Lunedì al Sabato:  09.00/18,30
Domenica e festivi: 09.00/13,00
Tickets:
Intero: euro 6,00
Ridotto: euro 3,00 (ragazzi tra 18 e 25 anni e insegnanti)
Gratuito (under 18 e studenti di facoltà umanistiche e letterarie)
Ente gestore:
Servizio Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo, Via Giuseppe Garibaldi, 41 90133 – Palermo tel: 0917234015 – email: urpsopripa@regione.sicilia.it
Tickets:
Intero: euro 6,00
Ridotto: euro 3,00 (ragazzi tra 18 e 25 anni e insegnanti)
Gratuito (under 18 e studenti di facoltà umanistiche e letterarie)
Orari e costo dei biglietti di ingresso potrebbero non essere aggiornati causa recente variazione da parte degli Enti gestori

 DISTANZE 
# dalla Cappella Palatina: 7 minuti in auto (500 mt) tramite via Dei Benedettini e Via del Bastione
# dalla Cattedrale di Cefalù: 1 ora 7 minuti in auto (75,8 km) passando per E90. L’utilizzo dell’autostrada prevede il pedaggio
# dal Castello della Cuba: 6 minuti in auto (2,1 km) passando per Corso Calatafimi
# dal Castello della Zisa: 10 minuti in auto (3,4 km) passando per Corso Alberto Amedeo
# da San Giovanni dei Lebbrosi: 11 minuti in auto  (3,8 km) passando per Via Antonio Marinuzzi
# da Santa Maria dell’Ammiraglio: 6 minuti in auto (1,2 km) passando per Via Antonio Mongitore e Via Maqueda
# dalla Cattedrale di Monreale: 20 minuti in auto (8,1 km) passando per SP69 e Via Ernesto Basile
# dal Palazzo dei Normanni: 6 minuti in auto (450 mt) passando per Via Antonio Mongitore e Generale Luigi Cadorna
# dal Ponte dell’Ammiraglio: 11 minuti in auto (3,8 km) passando per Via Antonio Marinuzzi
# dalla Chiesa di San Cataldo: 5 minuti in auto (1 km) passando per Antonio Mongitore
# dalla Cattedrale di Palermo: 8 minuti a piedi  (650 mt) passando per Via dei Benedettini