- Museo P. Griffo - 

Agrigento
– Contrada San Nicola Telefono 0922 401565

Orari: Da lunedì a sabato: ore 9.00 – 19.00 – Domenica e festivi: ore 9.00 – 19.00
Tickets: Biglietto (Solo museo): intero € 8,00 – ridotto € 4,00
Biglietto Museo + Valle dei Templi: intero € 13,50 – ridotto € 7
(Telefonare per eventuale conferma costi dei biglietti d’ingresso)
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Il Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” di Agrigento in Contrada San Nicola è sicuramente uno dei musei archeologici più importanti e più visitati della Sicilia. L’edificio è stato progettato da Franco Minissi e realizzato negli anni ’60 sul poggetto di San Nicola dove sorgeva l’agorà superiore della città antica e, in epoca più recente, la villa del Ciantro Panitteri. Mirabile la fusione tra fabbriche antiche (Chiostro di San Nicola) e strutture moderne. Il museo archeologico espone ben 5688 reperti che, ordinati secondo un criterio cronologico e topografico, illustrano la storia del territorio agrigentino dalla preistoria fino alla fine dell’età greco-romana. I materiali provengono dai fondi del Museo Civico, relativi agli scavi archeologici condotti nei primi decenni del secolo scorso, da collezioni private o sono stati ceduti dai musei archeologici di Palermo e di Siracusa. La parte più consistente delle collezioni è però rappresentata dai reperti rinvenuti dalla Soprintendenza di Agrigento nelle campagne di scavo condotte dagli anni quaranta fino ai nostri giorni. L’esposizione si articola in 18 sale e in due sezioni distinte, ma complementari. In ogni sala pannelli esplicativi bilingue (italiano e inglese) orientano i visitatori e danno informazioni sui materiali esposti nelle vetrine.

Sezione I – Agrigento antica ed il suo territorio extraurbano

 

  • sala 1 – Topografia della città e fonti antiche
  • sala 2  – La fase preistorica ed indigena, i rapporti col mondo greco- miceneo e il momento della colonizzazione. Da non perdere il Dinos con triskeles (sec VII a.C)
  • sala 3 – Collezioni vascolari. Ceramica attica e italiota dalle necropoli greche di Agrigento. Da non perdere il crate

  • re a fondo bianco con Perseo e Andromeda (circa 430 a.C:)
  • sala 4 – Sculture architettoniche. Gocciolatoi con protome leonina, fittili (più arcaici, IV sec. a. C.) e in pietra (dal V sec. d. C. in poi).
  • sala 5 – Materiale archeologico, in gran parte di natura votiva, proveniente dai santuari delle aree sacre agrigentine: matrici, statuette fittili di forma animale ed umana; raffigurazioni femminili legate al culto di Demetra e Kore in Sicilia, maschere fittili, matrici per statuette, vasi plastici, teste di varie divinità, arule fittili.
  • sala 6 – Statua originale di Telamone proveniente dal tempio di Zeus olimpico. Pannelli e plastici documentano le varie ipotesi ricostruttive e le diverse teorie sulla posizione di queste gigantesche statue.
  • sala 7 – Materiale archeologico proveniente dagli scavi archeologici condotti nel vicino abitato ellenistico- romano. Saggio stratigrafico e fotografia aerea che illustra l’impianto urbanistico della città la città dall’età greca arcaica all’età imperiale romana
  • sala 8 – Epigrafi
  • sala 9 – Le monete di Agrigento: collezione numismatica di straordinario interesse
  • sala 10 – Ospita l’Efebo di Agrigento, piccolo capolavoro dello stile severo nella variante locale, dalle superfici morbide e lisce
  • sala 11 – Le necropoli greche e romane di Agrigent. Da non perdere il sarcofago romano in marmo del II sec d.C. con scene che illustrano la vita di un bambino morto precocemente.

Sezione II

  • sala 12 – I siti del territorio archeologico delle provincie di Agrigento e Caltanissetta, dalla preistoria alla fase di ellenizzazione

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